domenica 21 giugno 2015

Francois e Francis, visioni diverse di uno stesso fenomeno

Mentre Francois Holland è in visita a Milano per la giornata nazionale che l'Expo dedica alla Francia, e affronta con Matteo Renzi la questione immigrati, c'è un altro Francesco -il Papa- che a Torino siede a tavola e pranza con gli immigrati stessi.
Una differenza notevole, e non solo di forma. 

Infatti, le azioni di un uomo oltre che uno stile di vita,  possono essere un simbolo, e i simboli hanno il potere concreto di tramutare i sogni in realtà, convogliando le persone da uno stato passivo -di meditazione e assimilazione- ad uno stato attivo, fatto di azioni concrete. 

Quello che oggi ha fatto il Papa, volontariamente o non, è un simbolo. E come tale richiede contemplazione.

Per affrontare i problemi, in generale, si possono avere diversi approcci, e nella fattispecie ad esame, c'è la maniera di Francois Holland -che chiude le frontiere- e la maniera di Pope Francis -che accoglie tutti. 

Sono due "fare" diversi, frutto di due visioni diverse. Le loro decisioni, giuste o sbagliate che siano, saranno sempre meglio del non-fare, che di fatto equivale a morire (la vita di per sé è movimento; la morte è stasi).
Il "come fare", poi, cambia il mondo.

L'UE ha scelto di restare a guardare, fate voi la diagnosi del suo stato di salute.



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sabato 20 giugno 2015

Dylan Roof, l'assassino di Charleston

Ancora una volta gli Stati Uniti si rendono protagonisti di un episodio di violenza, terrorismo, odio razziale.
Dylan Roof, 21 anni, ha sparato e spento le vite di nove persone di colore -sei donne e tre uomini- presso la "historic black church" in Charleston, South Carolina. 

Dopo una notte passata in fuga, l'assassino viene preso dalla polizia e fatto confessare. Da lì a poco l'omicida spiegherà che il suo scopo era quello di dare inizio ad una guerra razziale

Il Dipartimento di Giustizia Americano adesso sta valutando il crimine sotto ogni sua angolazione. 
In ballo c'è un forte dibattito interno sul come considerare il delitto: 
crimine d'odio o atto di terrorismo?
Secondo alcuni, la questione è più politica che pratica - magari se fosse successo al di fuori del suolo americano sarebbe stato bollato immediatamente come atto terroristico, ma siccome è avvenuto negli States un simile episodio non è ammissibile. Non è ammissibile un fondamentalismo radicato tale da essere paragonato a quello islamico.

Obama, sull'onda emotiva, cerca di intavolare nel frattempo una discussione sulla troppa libertà che è concessa alla circolazione delle armi, ma forse sarebbe anche il caso di interrogarsi sulla salute psichica delle nostre società occidentali, e sullo stile di vita che conduciamo, spesso incentrato su personalismi ed egoismi. Invito valido anche per noi cugini europei (vedi questione immigrati).

Ad ogni modo, le uccisioni sono state commesse nella notte di mercoledì, e adesso l'uomo (se così vogliamo definirlo) si trova in cella, in attesa di una sentenza che con tutta probabilità lo condannerà alla pena di morte. 






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venerdì 19 giugno 2015

Il Mistero di Ozzie -il gatto

Un gatto di nome Ozzie ha coronato il sogno di una vita di milioni di persone: fare il giro del mondo! 
Questo gatto, per l'invidia di molti, ha attraversato tre continenti (forse anche di più) partendo dall'Australia e giungendo fino all'Irlanda del Nord. 

Seppur sia una bella storia, non sarebbe nulla di sconvolgente se Ozzie non avesse deciso di intraprendere questo lungo viaggio in solitaria! 
Infatti non vi è alcuna traccia del padrone, ma le ricerche sono appena iniziate.

All'apparenza è un normalissimo gatto randagio, solo un po' più grandicello dei felini irlandesi, con un'età stimata intorno gli 11 anni. E' stato ritrovato affamato fra le strade di Belfast dalla Armagh Cats Protection, e solo quando hanno provato a rimetterlo in sesto si sono accorti del microchip che ha poi portato alla scoperta della sua terra natìa, ovvero Sydney.

Il Belfast telegraph ha riportato questa mattina che il gatto, nel 2004, risulta esser stato curato in uno studio veterinario di Londra, ma nulla salta fuori invece riguardo l'identità dell'uomo che l'ha portato -il proprietario originario o qualche altro Mr X?

Ad ogni modo dal 2004 al 2015 sono passati un bel po' di anni, e il vuoto più totale è l'unica cosa che emerge dalla storia di Ozzie, compreso il "come abbia fatto" ad oltrepassare il Mare irlandese per spostarsi da Londra (sud dell'Inghilterra) a Belfast (nord dell'Irlanda). 

Il mistero si infittisce.



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mercoledì 17 giugno 2015

Donald Trump spacca nel Mondo Libero

Donald Trump - per chi non lo conoscesse: noto uomo d'affari negli States, nonché uno dei più ricchi al mondo, vantando un patrimonio di circa 9miliardi di dollari; si candida fra la schiera dei repubblicani alla presidenza degli Stati Uniti d'America.
Nasce come costrutture, palazzinaro, poi uomo d'affari trasversale, scrittore, e personalità televisiva, diventando ancora più noto al grande pubblico con la partecipazione al reality show The Apprentice, programma che nella versione italiana vede come "attore" il modello nostrano di imprenditore di successo: Briatore.

E' un soggetto controverso, non sempre apprezzato da tutti per quello che fa o dice -il 50% dei repubblicani non è in sintonia con il personaggio- e si vanta (o almeno crede di potersi vantare), della sua incorruttibilità, dichiarando di avere così tanti soldi da essere immune alla logica delle Lobby.
Comunque, la certezza è solo che abbia tanti soldi.

Sappiamo Donald, quindi, essere un business-man, ma soprattutto un uomo di spettacolo, esperto conoscitore dei Mass Media.

Di ieri è l'annuncio della sua candidatura avvenuta presso il Trump Building di New York City, e la notizia è subito di portata internazionale; sicuramente per la sua personalità, ma soprattutto per la scelta della colonna sonora della scesa in campo: "Rockin' in the Free World" di Neil Young, artista supporter dei democratici (e più precisamente di Bernie Sanders, oppositore della Hilary Clinton).
Ovvio che il rocker si sia incavolato.
Infatti pare che Trump non abbia chiesto alcuna autorizzazione, e il vespaio delle polemiche ha preso il volo: giornali, tv, umorismi del web, tutti parlano di lui.

Scivolone o mossa di marketing?




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martedì 16 giugno 2015

Italicum, dittatura ad orologeria

Non sono mai stato un supporter dell'Italicum della prim'ora, ma con il tempo, mi sono convertito al sistema maggioritario. E non lo dico perché ho simpatia per un partito (movimento) in particolare, che potrebbe trarre grandi soddisfazioni da ipotetici ballottaggi nazionali -anche in considerazione dei risultati ottenuti ai ballottaggi comunali- ma per la convinzione profonda che quando si è al governo bisogna avere i numeri necessari per poter fare le leggi, e non campare di soli decreti - il vizietto incostituzionale dell'ultimo ventennio.

Sarebbe interessante avere l'opinione dei cittadini pentastellati a riguardo.





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lunedì 15 giugno 2015

Stati Uniti d'Europa

La Francia raccoglie quel che semina: bombe sulla Libia, immigrati sulla frontiera. E non può che essere altrimenti, anzi questo è proprio il momento giusto (per l'Italia) di sbattere i pugni sul tavolo dell'UE ed esigere collaborazione nell'affrontare questo problema.
Renzi annuncia quindi un piano B (ignoto al momento) nel caso in cui Hollande e Merkel, i nostri amici H&M, non rispettino gli accordi -saremo mica gli scemi del villaggio?

La situazione è complicata e il nodo difficile da sbrigliare, ma proprio come l'ideogramma cinese di crisi racchiude il significato di opportunità, potrebbe essere questo il momento in cui, con una guerra alle porte (vedi Russia e Isis), un Tsipras che minaccia la Grexit, e un Renzi deciso a scontrarsi a muso duro, l'UE possa da questa grande crisi compiere il grande passo e diventare Nazione. 

Per anni siamo rimasti anestetizzati, inermi a guardare gli eventi susseguirsi, ma adesso in uno scenario da fantapolitica tutto e il contrario di tutto può accadere. Popoli incazzati e nuovi leader emergenti sono stati la polvere di stelle.
Restiamo sintonizzati sul Big Bang, una nuova Europa può nascere.




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domenica 14 giugno 2015

Tsunami Immigrazione

Sempre più immigrati affollano l'Italia, provengono da tutti gli angoli dell'Africa e Medio Oriente, Paesi sotto dittatura con prospettive di vita di corto raggio, dove di fame e miseria si muore, e la percorrono da Lampedusa a Milano con il sogno di ricongiungersi ad amici e familiari sparsi per il continente, o per il semplice desiderio di una vita migliore. Anche se poi, appena poggiano piede in terra di Francia vengono rispediti in Italia dalle autorità (francesi, ovviamente).

Sono persone disperate, spesso ammalate, e comportano diversi disagi nella nostra società: per causa della cultura diversa, malattie, criminalità.
Si sa, il problema va risolto a sud del Mediterraneo, ma la corruzione e l'instabilità politica di quei Paesi (causa del problema) non rende l'operazione cosa semplice e dai risultati immediati tangibili. E poi ci vuole tempo, anche perché molto dipende dal popolo africano.

Quello su cui ci dovremmo concentrare (senza comunque dimenticare di aiutare a sistemare le cose nel continente nero) è l'ondata migratoria che è un dato di fatto. Il nostro governo propone una divisione in quote dei clandestini, da destinare poi un po' a destra e a manca per l'Europa -praticamente una deportazione in pieno stile nazi.
Sebbene si tratti di un provvedimento attaccabilissimo sotto molti aspetti: sul piano dei diritti umani, dell'azione, dell'efficacia, [...]; resta una soluzione concreta ad un problema concreto, nonché un comune denominatore per intavolare una trattativa. Ma la cosa sconcertante è che sia l'unica soluzione a mettere d'accordo un po' tutti. Possibile che a nessuno (politico, intellettuale, cittadino) sia venuto in mente qualcosa di diverso? Siamo così poveri di idee?


In un continente come il nostro dove la crescita demografica è arrestata da tempo, dovremmo trattare questi signori come una risorsa, persone da istruire e inserire nel mondo del lavoro, quel lavoro che oramai nessuno più vuol fare. Sarebbe per loro un buon punto di partenza per ri-settare le loro vite, e sarebbe un buon insegnamento anche per noi "cittadini di serie A" che certe cose proprio non le vogliamo più fare.



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sabato 13 giugno 2015

Grexit, ipotesi valida

Dentro o fuori? La Grecia è ancora lì a trattare con i diavoli, Merkel e FMI in prima linea. Ed è così che si oscilla dall'ipotesi Grexit all'intesa sulle riforme -un giorno sì e l'altro pure.

Tsipras si era presentato al popolo ellenico come l'eroe che avrebbe riscattato l'orgoglio della Nazione trattata come PIIGS, ma la situazione è ancora in stallo. Ad ogni modo, di sicuro possiamo affermare che il premier greco sia un leader e trascinatore di masse, nonché un uomo che tiene fede a quanto pattuito con gli elettori (concetto alieno in Italia), ci sono ministri più che pronti per il default piuttosto che farsi umiliare di nuovo dalla troika. Ma le intenzioni, seppur nobili, spesso da sole non bastano, e servirebbe ancora più audacia nel far capire -soprattutto al Fondo Monetario Internazionale- che il popolo greco di sacrifici ne ha piene le scatole. Ma sia l'Europa che il FMI, sono così terrorizzati da un'ipotetica uscita della Grecia che proprio fanno fatica a recepire il messaggio.

Forse, sarebbe il caso che tutti i leader europei si interrogassero seriamente su questo progetto UE, e decidessero con serenità se farne parte o uscirne.
Che senso ha avere 29,30,40 Stati se poi ognuno fa quello che gli pare? Meglio pochi ma buoni.

Solo dopo una scrematura sarà possibile la realizzazione degli Stati Uniti d'Europa, una Nazione che faccia gli interessi (e non solo economici) degli europei, e non di un singolo Stato -la Germania.



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venerdì 12 giugno 2015

Renzi il Riformatore

Oggi mi trovo a scrivere una cosa abbastanza odiosa, mi tocca prendere le difese di Renzi e di tutti quei tiranetti (bada bene che non parlo di Renzi) o aspiranti tali (adesso sì, parlo di Renzi).

La democrazia non è un modo di esercitare il potere efficiente, e non sono l'unico a pensarla in questo modo, c'è addirittura chi ha matematicamente teorizzato questa idea (vedi Arrow), infatti con l'alternanza dei partiti al governo praticamente non c'è continuità decisionale, e in un parlamento come il nostro dove il governo conta quello che conta -praticamente come una mano senza dita- in cinque anni di legislatura (se poi si arriva a fine legislatura!) i risultati che si portano a casa sono quisquilie. Ecco  perché anche alla prossima campagna elettorale sentiremo parlare di riforme.


Renzi non è uno statista, un genio, un illuminato, un santo, o un dotto, però si trova al governo e qualcosa deve pur fare. Scusatemi tanto se allora fra la paralisi e una decisione sbagliata, preferisco di gran lunga la seconda opzione: un sasso che smuova l'acqua dello stagno. 


Certo è che l'italicum non sia la perfezione e che la buona scuola crei clientelismo, ma non mi pare che lo cose allo stato attuale siano più felici o che qualcun altro di pitagorico intelletto abbia partorito e concretizzato geometrie migliori. Allora, sulla base di queste considerazione, vi dico solo una cosa: parliamone...


Questo post, ci tengo a precisare, non è affatto pro-Renzi,  anzi, se al governo ci fosse stato Berlusconi o un Di Battista, avrei detto le stesse cose. 

Abbiamo bisogno di prendere delle decisioni, di più fatti e meno belle parole: Viva Kim Jong-Un!






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mercoledì 10 giugno 2015

Compiti per le Vacanze

Poco fa, navigando in rete, ho trovato l’assegno per le vacanze per una classe di scuola media.
E' una lista di cose da fare durante l'estate, e sebbene sia destinata solo ad un pubblico di ragazzini, vi invito lo stesso tutti a dare uno sguardo, perché nei suoi punti trovo ci sia il segreto per una società migliore.

Buoni compiti a tutti!



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L'isolamento del Grande Capo

Putin fa visita all'Italia all'indomani del G7 nel quale i sette più importanti capi di stato si sono incontrati in Baviera per discutere dei problemi del mondo, ma principalmente della linea dura da tenere contro la Russia.

La visita di Putin è legata all'Expo, al padiglione Russia, all'alimentazione, ma in ballo ci sono tanti altri temi: la questione Ucraina, il terrorismo, i prossimi mondiali di calcio, i rapporti commerciali, la religione [...] - in giornata anche l'incontro col Papa.

Quella di oggi è sicuramente una contromossa del Cremlino, che sempre più viene isolato dal vecchio continente. Cerca di tener botta.
Sicuramente non mancherà occasione da parte dello Zar a rinnovare l'invito per un G20, l'unica vera mossa efficace contro questa clausura forzata, ma è un piano di difficile realizzazione, almeno per ora.

Renzi ha quindi il compito di pontiere fra Russia e Stati Uniti, ma in realtà ciò che dirà poco conta... non avendo alcun tipo di potere effettivo per modificare lo stato attuale delle cose.
Con tutta probabilità si limitirà a concordare con Mr Putin sull'esigenza di un dialogo allargato, cosa che avverrà solo se il protocollo di Minsk 2 viene rispettato in tutti i suoi punti sia dalla Russia che dagli altri attori - improbabile.

Molto più interessante si rivelerà l'incontro fra Putin e Berlusconi, atteso in serata.
Ma a noi non sarà concesso sapere...


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Il Mondo degli Scandali

Sulla cronaca di tutti i giorni ampio spazio è dato al mondo del pallone e negli ultimi anni, fra FIGC, squadre di club, scommesse, e più recentemente l'organizzazione FIFA, sembra non esserci proprio mai fine allo stupore sgradevole - chiamamolo pure disgusto - per il male affare che emerge dagli scandali quotidiani.

Inermi assistiamo alle varie vicende che si susseguono, stiamo lì a guardare, magari sbraitiamo un po' all'inizio, ne parliamo al bar i primi tempi, poi dimentichiamo: sotto sotto a noi non cambia nulla, vi pare? Eppure, se volessimo davvero, le cose potrebbero migliorare.
Così come un fiammifero può dare fuoco ad un'intera città, anche i nostri più piccoli gesti possono dar vita ad una cascata incontrollata di eventi.

Invece di abbonarci in TV al pacchetto calcio, o di andare allo stadio spendendo fior di quattrini per vedere ricchi paperoni rincorrere una palla, potremmo, divertendoci anche di più, recarci alle partite del paese, dell'oratorio, organizzare un match fra amici. Ma preferiamo essere felici-complici del sistema.

Sono le cose più semplici a risolvere i più intricati dei problemi.
Il combustibile della corruzione sono i soldi, potremmo lasciare la macchina a secco. Perché sotto sotto, a noi... cambia tutto
Cambia il modo di vivere.



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martedì 9 giugno 2015

Giochi di Potere - il Canovaccio dei Paesi

Il mondo è diviso in popoli che si organizzano in Nazioni, piccole, grandi, deboli, forti. Ogni Nazione ha un confine territoriale ben preciso e su tal confine esercita la propria giurisdizione. Poi ci sono gli Stati Uniti.

Gli Stati Uniti, dopo aver vinto la seconda Guerra Mondiale, hanno cominciato a costruire basi militari in ogni angolo del globo stipulando accordi con i vari potenti di turno - i quali vessavano in una situazione debitoria.
Di fatto, gli States, oggi sebbene abbiano un preciso confine, impongono le proprie leggi ad altri Paesi.

E qualunque Paese si trovasse ad indossare le vesti degli USA, sono pronto a metterci la mano sul fuoco, si comporterebbe allo stesso modo: vale a dire come uno sceriffo Planetario. Questo è l'unico modo per tenere le redini del gioco, cioè la propria egemonia.

In questo scenario, aggiungiamoci poi la Russia, la più grande Nazione al mondo per dimensioni, altra vincitrice della Grande Guerra II.

Oggi la Russia non ha basi militari al di fuori dei propri confini, ma è ambiziosa come l'America e vuole avere un ruolo predominante sul Pianeta. Necessario è quindi far scorazzare i propri caccia nei vari cieli - Norvegia, Svezia, Italia [...] - e far nuotare i propri sommergibili nelle acque internazionali. Il tutto per svolgere la stessa attività degli americani, ma con maggiori sforzi.
Giusto? Sbagliato? La risposta dipende dal Paese di provenienza.

In tutto questo l'Europa non esiste, ancora. E' un'ammasso di Stati satelliti dell'America con l'ambizione di ottenere l'indipendenza. 

Questa è l'estrema sintesi, o le linee guida, per capire i vari eventi di politica internazionale, i quali, ci piacciano o meno, influenzano le nostre vite.




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