martedì 10 novembre 2015

Medicina tradizionale e medicina olistica

La medicina tradizionale e quella olistica sono spesso considerate due discipline dal segno opposto, per alcuni addirittura il bene e il male; ma con tutta certezza sono solo  forze complementari separate per interessi economici.

Se non conoscete la medicina olistica un breve accenno è doveroso.
L’olismo (dal greco “olos” = la totalità) è quella filosofia che poggia il proprio pensiero sul credere che un sistema è figlio della somma delle sue parti. Quindi per spiegare l’agire di un singolo elemento bisogna tenere in considerazione l’intero.
Quest’approccio può essere applicato a varie discipline, ma come da titolo a noi interessa il campo medico.
Seguendo la definizione, qualora presentassimo un disturbo in un punto specifico del nostro corpo, ad esempio sulle unghie, per risolverlo dovremmo tenere in considerazione l’intero sistema biologico nel suo funzionamento.
Un dottore olistico cercherà quindi di individuare le ragioni che hanno dato origine al fenomeno.
Magari si accorgerà che la fattispecie nulla ha a che vedere con le unghie in sé, e che la fonte del disturbo sia invece un deficit d’ossigenazione del tessuto dovuto ad una cattiva circolazione sanguigna.
La medicina tradizionale, invece, tratterebbe il problema rivolgendosi direttamente all'esperto di settore, il dermatologo, il quale valuterebbe il problema alle unghie in considerazione delle sue ampie ma specifiche conoscenza di settore, supportato dalla tecnologia per tutte le analisi del caso, ma sicuramente influenzato da una visione parziale che non gli permetterà di risolvere il disturbo.

Un dottore tradizionale si concentra sui sintomi e cerca la soluzione lì dove vede il problema, un dottore olistico vede il quadro d'insieme e individua la fonte della malattia. 

Tali differenze sono sorrette anche da un sistema economico che cerca di standardizzare la cura dei malati, mentre ciascuno di noi è diverso e avrebbe bisogno di un approccio strettamente personale.

Medicina olistica è comunque somma di tante cose, conoscenza fisica, psichica e spirituale dell'individuo. Spesso molti disturbi sono delle somatizzazioni della nostra psiche e andrebbero affrontati con strumenti diversi dalle pillole tanto amate dalle case farmaceutiche e da molti dottori pagati per prescriverle...

Se solo le due discipline unissero le forze, senza l’invisibile divisione umana dettata dalle regole del business che mira le persone come target di mercato, ricaveremmo un enorme profitto in termini di qualità della vita.

Come ultima nota amici del web, ci tengo a precisare che questo post è una semplice considerazione personale, figlia del mio pensiero (e mi rivolgo all'art. 21, comma 1, della nostra costituzione), e per tutti gli approfondimenti del caso vi invito a fare ricerche sicuramente più specifiche di questo scritto.  

Spero solo che da tutto ciò sia chiaro che le divisioni (le etichette) non esistono se non nella nostra testa.


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