giovedì 31 dicembre 2015

Se i geni del passato fossero nati oggi...


Ma i grandi compositori di un tempo - Mozart, Salieri, Beethoven ... - se fossero vissuti ai tempi d'oggi, avrebbero composto colonne sonore per film, cartoni e videogiochi? 
Molto probabilmente sì.

L'opera vive ancora, e le persone vanno a teatro; ma c'è anche un altro tipo di opera, quella che ha imboccato la strada contemporanea, ovvero quella messa in atto dai film capolavoro (e dai videogiochi con trama di spessore: Metal Gear, Final fantasy, giusto per citarne due); basti pensare -per dirne un'altra- a Star Wars
come non definire questa saga un gran pezzo d'opera
E la colonna sonora poi, sicuramente è degna, se non più, dei riconoscimenti di quei brani del passato, al pari delle opere di Wagner e di chi altro abbia reso celeberrimo nel mondo i drammi musicali.

Oh sì, se i grandi maestri del passato fossero riesumati dalle loro cellette, non farebbero altro che apprezzare tutto ciò: 
l'arte è arte, e loro che sono gli innovatori dei loro tempi, non mancherebbero di innovare anche questi. 
Mica come la vecchia classaccia dirigente italiana, che al pari del cittadino medio, infantilmente bolla i cartoni e i videogiochi roba da bambini, o magari diseducativa!
Ma non vi scaldate, è un semplice fatto di ignoranza. Non comprendendone il lavoro e la nota espressiva, e non seguendone i messaggi, ne ignorano quindi il valore. 
Ma chissene, in fondo anche costoro verranno spazzati dal tempo e sostituiti da altri, come prima avvenne coi loro padri.

Lo stesso discorso potremmo applicarlo pari pari ai grandi scrittori del tempo addietro.


Ma voi lo immaginate un giovane Pirandello, nato nel 2000, figlio sempre del Caos -come la sua campagna natìa viene chiamata in dialetto- ma un Kaos moderno, con la connessione ad internet (!), ormai sulla soglia dei 16 anni, con la passione per le storie e la scrittura, eccolo Luigi inscenare le sue fantasie (a gratis) su blogspot, o su qualsiasi altro blog free hosting, ve lo immaginate?

Probabilmente passerebbe inosservato nell'oceano di un altro caos, quello della rete. Ma questo non toglierebbe nulla (a parte la visibilità) al genio che mostrerebbe di essere, e probabilmente da grande, anche lui, imboccherebbe la strada della cinematografia, magari sceneggiatore, magari regista.

Tutto questo per dire che l'innovazione, da cui dipende poi la modernità, di per sé non è un male, anzi, ma rimane fondamentale l'uso che se ne fa. Quindi non demonizziamo lo strumento, ma al contrario, incoraggiamone e insegnamone l'uso corretto, perché poi scartare lo scarto sarà la conseguenza. 

Buon anno!

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lunedì 28 dicembre 2015

I video musicali di Justin Bieber sono dei capolavori del cinema


I videoclip musicali di Justin Bieber sono dei piccoli capolavori. 
La musica è tanto studiata, i passi di danza altrettanto, e il filmato è come un cinema da oscar in miniatura.
Il tutto è quindi molto cool.

Però serve fare una riflessione
Spesso ci innamoriamo del cantante dietro lo schermo, confondendolo con l'eroe interpretato nella finzione scenica: così bello e dannato, come puoi non invaghirtene?

E una valanga di fan, da tutti gli angoli del globo, è pronta ad ammirarne le prodezze, ad innamorarsene perdutamente (di lui, che non conoscono; mica del lavoro dietro e di tutti i collaboratori che contribuiscono!).


Ecco, questa è una cosa che potevo concepire negli atteggiamenti della mia cara nonna, quando passava ore a guardare quelle telenovelas, o soap opere, convinta che quanto avvenisse sullo schermo fosse realtà, e allora eccola lì ad arrabbiarsi e smanicarsi nel momento in cui l'attore tanto detestato avesse fatto la sua comparsa in televisione, anche con altre vesti, magari in qualche intervista, o di contrapposto osannare ed elogiare la bontà di quello che invece calzava le scarpe del buon protagonista; come se attore e persona coincidessero nelle medesime scelte. Appunto.


Questo è un atteggiamento che accetto da una generazione anziana, lontana dalle diavolerie complicate della modernità; ma voi, giovani teenager, non posso credere che facciate tanta confusione!

I vostri idoli possono essere delle gran fregature, sapete? 
Non buttate le vostre energie ad amarli; apprezatene i lavori, quello sì, ma non idolatrateli. 
Non fate di nessuno il vostro idolo, e abbiate fiducia in voi stessi che ognuno ha i suoi punti di forza e di debolezza, non esistono macchine perfette.

Ma voi immaginate mai Justin o chi che sia, prima di entrare in scena, magari per fare a botte con il cattivone di turno, fra mille peripezie, per salvare la bella (si legge bona) del video... pensate mai a tutti i trattamenti di bellezza che ha dovuto affrontare prima di girare? Cipria, trucco, manicure, depilazione... 

avete mai visto qualcuno fare a botte conciato in questo modo? 
Ecco, il solo pensiero vi può aiutare a ripescarlo dal cielo per stenderlo sulla terra.

Spero che il punto sia chiaro, amici teenager del web. 

Quello che vi serve è solo un po' di amor proprio per acquistare quella sicurezza che vi manca -e non vi biasimo mica! come poteva essere altrimenti, con una società di vecchi tanto autoritaria?

Ma un consiglio ve lo do: non proiettate le qualità che vorreste avere in persone che non conoscete nemmeno, piuttosto lavorate su voi stessi, e se c'è proprio qualcuno da ammirare, che sia qualcuno del vostro giro!

Aggiungo una piccola nota: 

nel post si parla di Bieber, ma è nominato ad icona di questa cultura moderna, piuttosto potete sostituirlo con Harry Styles o chi vi pare, la somma resta la stessa. 

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martedì 22 dicembre 2015

#Buonsenso


Purtroppo quello che manca al genere umano è tanto buonsenso. Un mancamento a priori, a prescindere dal background di vita, dalla professione, dallo studio faticoso degli anni formativi, o dai discorsi di fede, anche quelli dei più lustri e illustri teologi; pure un prete può essere il più chiuso dei chiusi, portabandiera di discriminazioni e in netto cozzare con i messaggi del Cristo della chiesa che invece pare operasse per raggiungere fini opposti. 
Non è mai un fatto di religione, ma sempre di buonsenso; quello che manca ai molti, appunto.

Il mio pensiero rimane comunque un messaggio di speranza; se i molti ne sono sprovvisti, ci sarebbero almeno i pochi a conoscenza di questa sensibilità.
Sensibilità che si manifesta con azioni all'apparenza semplici, ma con un enorme significato intrinseco riguardo il vivere bene: non cedere a pulsioni infantili, comprendere le esigenze altrui, separare l'opportuno dall'inopportuno; giusto per dirne qualcuna. 

Buonsenso scontato per chi ne sia dotato, banale per chi non abbia mai meditato, illuminante per chi ne sia sprovvisto. 
Eppure va sempre praticato, perché anche chi lo sconosce alla fine tenta di imitarne gli atteggiamenti.


Il buonsenso è forse la presenza e l'influenza di dèi lontani, forse dei pianeti, forse un dono dall'alto. Facciamone buon uso
Buon Natale.

Se sei in linea col mio parere, ti chiedo di condividere col prossimo tuo questo mio scritto e di supportare il messaggio -con l'azione in prima persona- e perché no anche con un like e un commento, che dà tanta soddisfazione in generale a chi si prenda la briga di intrattenere il prossimo, in questo caso con un post. Grazie.

domenica 13 dicembre 2015

L'alba dei morti viventi


Un classico dei film dell'orrore, visione cinematografica post apocalittica del genere umano, è ormai cruda e dura realtà; l'avvento, l'arrivo delle orde di zombie, di walking dead per le strade delle più grandi metropoli del mondo -e non- è non più solo il figlio delle finzioni delle menti cupe e ciniche dei visionari hollywoodiani, proiettate sugli schermi 2-dimensionali dei nostri migliori cinema o delle nostre televisioni più grandi e snelle, ma come dicevo prima, la vera verità. Un fatto di cronaca quotidiana palpabile con mano comune; i morti camminanti sono fra noi, e ci abbiamo anche fatto il callo. 

Come nelle più classiche delle storie, la diffusione è avvenuta per contagio, ed è facile essere contagiati; la malattia non si trasmette necessariamente a tutti, ma alla stragrande maggioranza sì; è un virus molto pericoloso a cui è bene badare la massima dell'attenzione, si trasmette con i video e con youtube, con i blog e con i giornali, con il passaparola; coprirsi gli orifizi con la mano e coltivare una buona igiene personale serve a nulla se il fine è evitare questa immunodeficienza. 
La mietitrice d'anime è frutto del marketing -o meglio- delle menti facenti capo la sezione ricerche e sviluppo delle direzioni marketing. 

L'inizio del contagio, uscito oggi fuori controllo, tocca il ricco spendaccione quanto il più tirchio dei tirchi e il più poveraccio dei poveri, ha la massima della diffusione nel periodo natalizio, ed io che scrivo e tu che leggi forse ne siamo anche consapevoli. Forse immuni. 
Li vediamo tutti i giorni intorno a noi, deambulare per le strade, prendere i bus e le metro, talvolta anche dentro casa, con le cuffie nelle orecchie e il palmare intelligente nella mano, mentre digitano, schiacciano, inviano una faccina sul wathsapp o il facebook; e non ti guardano se li chiami, non ti salutano se li saluti, non si spostano se non li tiri, spintoni, o li tocchi. 

Sono qui fra noi: sono i possessori di iphone, sistemi android, smartphone (con quelle facce che poi di smart non hanno niente).

Siamo pochi, i sopravvissuti, noi che abbiamo ancora la facoltà di scrivere senza k, noi che abbiamo il buonsenso di usare la punteggiatura, noi che sappiamo che è arrivato il momento di agire e di fermare questa pazzia collettiva. 

Il momento di passare all'azione, di bloccare il contagio, di diffondere la medicina, è giunto, e il tempo è propizio. 

Questo Natale fai del bene, invece di un telefonino, regala un libro.

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venerdì 4 dicembre 2015

Putin si apre ai microfoni di Charlie Rose nel programma "60 minutes"


Caricato il 28 settembre 2015 su youtube. 
Due giornaliste sullo sfondo della CBSN introducono l'intervista del noto giornalista Charlie Rose al presidente Russo Vladimir Putin. 

Le presentatrici introducono il pezzo

"Tutti gli occhi saranno per il presidente Vladimir Putin che  salirà quest’oggi sul palcoscenico delle Nazioni Unite  di fronte a tutti i leader mondiali".

"Ci sarà anche un  incontro col presidente Obama riguardo le crescenti intenzioni di un intervento in Siria. Charlie Rose intervista il Leader russo nel suo programma '60 minutes' prima del suo viaggio per gli Stati Uniti."


Inizio intervista a Putin

C.R. : Se tu, come leader di questo Paese, insisti che lo stato di diritto debba essere rispettato, se tu insisti che giustizia sia fatta -grazie al tuo potere- allora si può fare molto per eliminare questa percezione?
V.P. : Beh… tante cose potrebbero essere fatte, ma non tutti hanno successo con le prime azioni intraprese. 
Quanto tempo ci è voluto  al processo di democratizzazione per prendere piede negli Stati Uniti? 
Tu credi che ora ogni cosa sia perfetta negli USA, dal punto di vista della Democrazia? 
Se tutto fosse perfetto, non ci sarebbe il problema Ferguson, e non ci sarebbero abusi da parte della  polizia... 
Ma il nostro compito è quello di vedere tutti questi problemi e di rispondere in maniera appropriata.
C.R. : Consentimi di chiederti questo: cosa ne pensi del Presidente Obama? Qual è la valutazione che hai di lui?
V.P. : Non penso di avere un titolo per poter dare un giudizio riguardo al Presidente , quello è compito dei cittadini americani.
C.R. : Tu pensi che le sue attività, negli affari esteri, riflettano le  sue debolezze?
V.P. : Non lo penso affatto. Vedi, il discorso è questo: in ogni paese, e sono sicuro che questo accada anche negli USA forse più che in ogni altro paese, le questioni di politica estera sono strumentalizzate per battaglie politiche interne. Fra poco ci sarà la campagna elettorale per il prossimo Presidente. Quindi… in questo momento stanno giocando la “carta russa” o qualsiasi altra.
C.R. : ok, ma consentimi ancora: tu pensi che ti dia ascolto?
V.P. : io penso che ci diamo ascolto a vicenda in modo particolare quando si tratta di qualcosa che non vada in contrasto con le nostre idee, su ciò che dobbiamo e non dobbiamo fare.
C.R. : tu pensi che (Obama)  consideri la Russia - tu prima hai detto che la Russia non sia una superpotenza- tu pensi che (Obama) consideri la Russia un pari o che consideri te, un pari? Il ché sarebbe il modo in cui vorresti essere trattato.  
V.P. (ridacchia, poi continua sorridendo): Beh… dovresti chiedere a lui! E’ il tuo Presidente, come posso sapere cosa pensa?

Ritorno in studio

Finisce il primo spezzone di intervista mandato in onda e il giornalista, Charlie  Rose, discute con le  presentatrici riguardo l’incontro con Vladimir Putin.
Le due donne  gli chiedono sul piano personale l’impressione ricevuta da Putin, se avesse in qualche modo fatto richieste particolari, e se sia stato in qualche modo ostico nel rispondere alle domande poste, magari quelle che lo toccavano in prima persona.
Charlie Rose descrive allora un Putin, persona, assolutamente disposto al dialogo, con un sincero desiderio di avere un confronto con gli Stati Uniti.
 “Assolutamente non ha mai fatto richieste particolare, come stabilire quali domande potessi chiedere e quali no” -dice il il giornalista- “abbiamo parlato per oltre un’ora, e il tempo a disposizione era di un’ora esatta, e ho chiesto qualsiasi cosa volessi”.
 “E’ chiaro che lui voglia tornare a far parte dei giochi ed essere impegnato, e dare alla Russia un ruolo di supporto e di potere. Putin ha detto che loro non sono una super-potenza, ma sono una potenza" -Charlie enfatizza il tono- "E lui ha ragione, tra l’altro ha anche armi nucleari a disposizione, e questo richiede attenzione, altrimenti perché mai le avrebbe? Lui vuole potere, lui veramente desidera avere incontri con il Presidente Obama. Veramente vuole una relazione di cooperazione ed è convinto che insieme possano fare la differenza”.
Poi prosegue spiegando che Putin con le sue azione, in alcuni casi abbia il ruolo di contrappeso e in altri quello di cooperante. 
“E’ chiaro che nella situazione Ucraina lui voglia avere una certa influenza, anche per la storia del paese”. “Lui pensa che siano milioni i Russi dall’altra parte del confine perché i confini sono cambiati nel tempo”, comunque ha fatto sapere che non metterà truppe russe nel conflitto ucraino, seppur voglia far parte di questo processo di cambiamenti che sta dando vita ad una nuova realtà nell’Ucraina 
(vedi l’annessione della Crimea, ad esempio).

Ultimo pezzo dell'intervista mostrato

C.R. : Saresti pronto a mettere giù in campo truppe da combattimento, in Siria,  se fosse necessario per combattere l'ISIS?
V.P. : La Russia non parteciperà in alcuna operazione militare via terra in Siria, o in qualsiasi altro Stato. Almeno questo non è pianificato al momento. Ma stiamo considerando di intensificare i nostri sforzi insieme al presidente Assad e i nostri partner degli altri paesi.

Il tè con Putin

Tornati in studio, Charlie Rose ci svela un’aneddoto. Racconta di essere stato invitato a fine intervista dallo stesso Putin a prendere un tè, e di averlo seguito con il suo team e l’interprete. 
“Si toglie la giacca e mi chiede cosa voglia fare, era lì pronto a continuare la conversazione” -ci racconta Charlie.
Così hanno continuato l’ intervista in modo alternativo, e quando ha richiesto al presidente russo di poter riportare quella conversazione privata, Putin non avrebbe battuto ciglio dando il suo assenso; poi allora, il giornalista ci fa sapere che hanno registrato con la telecamera altri 45 secondi di video per documentare la veridicità dell’incontro privato. 

giovedì 3 dicembre 2015

Lo Stato Militare

"Punto primo: non ho mai detto di vedere gli Stati Uniti come una minaccia alla nostra sicurezza nazionale. Il Presidente Obama è invece d'altro avviso e vede la Russia come una minaccia. [...] Quello che io penso è che la politica perpetuata da chi sia nel cerchio del potere [...], sia sbagliata. Non solo si oppone ai nostri interessi nazionali, ma mina anche qualsiasi fiducia noi potessimo avere nei loro confronti, e alla fine danneggia anche loro stessi. Fiducia minata, con la comprensione che loro siano i leader della politica e dell'economia mondiale. Posso anche stare in silenzio su molte cose, ma come ho sempre detto [...], qui c'è una sola parte che agisce in continua ricerca della prossima alleanza e coalizioni, le quali sono predeterminate, e questo non è un buon metodo per cercare un confronto e un accordo con motivi di comprensione reciproca. Queste persone conducono alla crisi, e io l'ho detto prima. Un'altra minaccia che il presidente Obama ha menzionato è l'ISIS. Bene... allora, chi su questa terra li ha armati? Chi ha armato i siriani che stavano combattendo una guerra contro Assad? Chi ha creato questo clima politico che ha dato luogo a questa situazione? Chi ha fatto pressioni per consegnare armi in quella zona? Veramente non capite come e chi stia combattendo in Siria? Sono mercenari la maggioranza. E lo capite che i mercenari sono pagati con i soldi? I mercenari combattono per qualsiasi bandiera paghi di più... allora questi sono stati armati e pagati per combattere (Assad), e io so anche l'ammontare dei pagamenti... e quindi loro combattono, hanno le armi, e alla fine non puoi chiedere la restituzione di queste ovviamente! E allora poi scopri che dopo un po' vengono pagati un po' di più e vanno a combattere per un'altra causa. Adesso occupano i campi di petrolio, in Iraq e in Siria, poi questo petrolio viene estratto e qualcuno lo compra. E voi credete che gli Stati Uniti non conoscono chi sono i compratori? Non sono forse i suoi alleati quelli che comprano il petrolio dall'ISIS? E non pensate che gli Stati Uniti abbiano il potere per influenzare la condotta dei propri alleati? O forse il punto è che gli Stati Uniti non desiderano influenzarli? Ma allora perché bombardare l'ISIS? Nelle zone dove hanno iniziato ad estrarre petrolio e a pagare i mercenari di più, in quelle aree, i ribelli civilli siriani dell'opposizione hanno deciso di unirsi immediatamente all'ISIS, proprio perché pagati di più. Io considero tutto ciò, assolutamente una politica non professionale, lontana dai fatti del mondo reale. "Noi (america) dobbiamo supportare in Siria le civili opposizioni democratiche"... allora dai il tuo supporto, le armi, e domani si uniscono all'ISIS. Perché questa gente non pensa ad un passo avanti? Allora, io non ci sto con questo modo di fare politica degli Stati Uniti [...] devono imparare a considerare gli interessi degli altri e che gli altri vanno rispettati. Non puoi "spremere" le altre persone pensando solo ai tuoi di benefici [...] economici, politici, militari[...]"


C'è la netta impressione che all'interno degli Stati grandi e potenti, quelli che guidano il mondo, vi siano, come nelle scatole cinesi, degli Stati più piccoli.
Questi sono gli Stati Militari. Stati fatti di regole tutte proprie che trascendono gli interessi civili dei popoli e perseguono volontà imperialistiche

Ufficialmente i Paesi sviluppati sono in pace e in armonia fra di loro: intrattengono scambi commerciali, scambi di ricerca e sviluppo, e continuamente i vari leader si incontrano per trovare soluzioni ai mali che affliggono l'esistenza umana -cambiamenti climatici, terrorismo, malattie a cui ancora non vi siano cure. 
Ufficiosamente, però, è noto che sotto sotto nessuno si fidi dell'altro. Addirittura abbiamo scoperto dai media, che nel passato recente (nel 2013), l'intelligence americana era solita spiare le conversazioni private della Merkel con una cimice installata nel suo cellulare: un po' di indignazione generale all'inizio, ma storia velocemente archiviata dal tempo... 

Rimanendo poi più ancorati al presente, è notizia fresca quella della Russia di Putin che senza mezzi termini, fa sapere al mondo che annoterà il Montenegro nella schiera dei nemici potenziali della Federazione nel caso in cui accettasse l'invito della Nato a far parte della coalizione Nord Atlantica.

E' più che evidente che i nervi siano tesissimi. 
La Nato forse non ha mai smesso di considerare la Russia come nemico (sarà forse per colpa dell'invasione della Crimea?) e la sua continua opera espansionistica, instaurando basi per tutto il vecchio continente, potrebbe esserne la prova. 
La Federazione Russa, d'altro canto, fa lo stesso a modo suo alzando il livello di difesa - perché se un amico ti punta addosso missili dall'Alaska e dalla Polonia, e poi ti abatte anche un aereo militare senza chiedere scusa, forse tanto amico non è, ed ecco allora che la Nato ritorna il potenziale aggressore di un tempo (quello della guerra fredda).




"Grazie per la tua domanda (rivolto ad un giornalista americano). Hai menzionato che la Russia abbia giocato un ruolo importante nello sviluppo delle tensioni che ora assistiamo nel mondo. Sì la Russia ha fatto la sua parte nel capire che sta in piedi a difesa dei propri interessi nazionali, con più fermezza, in quanto la situazione lo richiede. Noi non stiamo attacando nessuno, nel senso politico della parola. Noi non stiamo invadendo nessuno. Il disdegno dei nostri amici occidentali viene dal fatto che noi stiamo facendo semplicemente ciò: proteggere i nostri interessi nazionali. Non deriva da noi il principio che ha portato ad instigare queste tensioni nel mondo. Lasciami spiegare... tu hai menzionato la nostra aviazione. L'aviazione geostrategica, si tratta di questo. Saprai sicuramente che la Russia, negli anni '90, ha bloccato completamente (come fece la USSR) ogni azione strategica dell'aviazione nelle "più lontane regioni di pattuglia". Noi abbiamo fermato questa attività del tutto. L'aviazione geostrategica americana, invece, con armi nucleari a bordo(!), continua a volarci intorno. Perché? Di cosa sono preoccupati? Perché ci minacciano? Noi comunque abbiamo continuato con il non-patrol (lo stop delle pattuglie aeree), anno dopo anno, ed è solo da 3 anni che abbiamo riniziato con le pattuglie aeree all'estero. Chi è il provacotore qui? Saremmo forse noi russi? Noi abbiamo solo due basi militari all'estero. Queste sono in aree considerate a rischio terrorismo: una in Kyrgyztan, e comunque solo dopo che i ribelli dell'Afghanistan abbiano iniziato operazioni in quel territorio, e dopo che siamo stati invitati dalle autorità del paese ad essere presenti -Akayev era presidente all'epoca-, mentre la seconda base è in Tajikistan. Sempre al confine con l'Afghanistan. Ciò è anche nel vostro interesse (rivolto agli americani), sapere che tutto sia calmo e tranquillo lì. Le basi americane invece sono sparse ovunque nel mondo, e tu sei qui a dirmi che sono io l'aggressore? (rivolto al giornalista). Ma ce l'hai un po' di buonsenso? Che cosa sta combinando l' "US forces" in Europa? Inclusi gli armamenti nucleari? Che tipo di business hanno messo in piedi lì? Ascoltami... il nostro budget militare, che è stato accresciuto leggermente dall'anno scorso, è di 50 miliardi di dollari. Il budget militare del Pentagono è circa 10 volte quest'ammontare: 575 miliardi di dollari. E tu stai qui a dirmi che sarei io l'aggressore? Ma veramente, ce l'hai il buon senso? ... Saremmo forse noi quelli che hanno messo i militari lì tutto intorno i confini degli Stati Uniti o di altri Stati? O è la Nato che muove le proprie basi vicino a noi? Parliamo di infrastrutture militari! Ecco, non siamo noi... ma c'è qualcuno che ci ascolta? O che provi almeno ad avere un qualche dialogo con noi? La risposta che riceviamo sempre è: "pensa agli affati tuoi" e "ogni paese può scegliere le proprie misure di difesa". Molto bene, faremo allo stesso modo. Perché ci è proibito agire allo stesso modo? ... Riguardo al sistema missilistico di difesa... chi è stata la Nazione che è uscita dal trattato che era vitale per l'intero sistema di difesa internazionale? Siamo stati forse noi quella Nazione? No, ma gli Stati Uniti (!). In modo unilaterale, hanno semplicemente deciso di ritirarsi dal trattato. E adesso ci minacciano, puntado i missili contro di noi. E non solo dall'Alaska, ma anche dall'Europa: Romania, Polonia ... noi siamo i vicini di casa! ... Ripeto, siamo forse noi gli aggressori qui? Vogliamo (noi russi) una più equa relazione? Sì, lo vogliamo, anche in considerazione dei nostri interessi nazionali. Sia in materia di sicurezza che di economia. Abbiamo tenuto un dialogo riguardo al WTO (world trade organization) per 19 anni, e abbiamo concordato su tanti compromessi. Abbiamo proceduto comprendendo che le condizioni stringenti del WTO sono scolpite su pietra ... e scusatemi, vorrei dire solo una cosa riguardo l'Ucraina. Certo, io considero la mia posizione quella giusta, mentre gli amici occidentali stanno sbaglaindo, ma lasciamo quella questione per il bene di questa discussione ... bene, allora... siamo entrati nel WTO. All'interno ci sono delle regole. In caso di inadempimento ci sono delle contravvenzioni, leggi internazionali. Adesso delle sanzioni sono state imposte alla Russia sulla sua economia, in maniera illegale. Siamo noi quelli in torto di nuovo? ... Noi vorremmo solo sviluppare delle relazioni normali, nell'ambito della sicurezza (difesa), della lotta al terrorismo, e della non proliferazione delle armi nucleari. Vogliamo lavorare insieme con voi sulle minacce quali: traffico di droga, crimine organizzato, nel far diminire le malattie infettive, incluso l'ebola. Noi vogliamo lavorare insieme con voi anche nella sfera economica."