mercoledì 11 maggio 2016

L'imbecille suona il clacson


E l'imbecille suona il clacson, si fionda sull'incrocio, inchioda, e ti guarda con fare da bertuccia. Senza capire esplode con due, mille parolacce, nonostante lo STOP gridi chiaro sul rosso del cartello, accompagnato dai caratteri cubitali sull'asfalto che non lasciano adito a dubbi: S T O P.
Ti guarda, ma ancora non comprende perché non sia potuto passare, perché non abbia avuto accesso a quella precedenza a cui NON aveva diritto. E s'incazza, suona il clacson - l'unica cosa in grado di capire, ovviamente disconoscendo il giusto contesto d'applicazione...

E gli imbecilli sono in mezzo a noi, sopra, sotto, con noi, e contribuiscono a plasmare  nel bene e  nel male la società in cui viviamo.
Ma non arrabbiamoci con loro, non cediamo a quelle stesse logiche scimmiesche che li dirigono. 
Piuttosto educhiamoli al rispetto delle regole, perché altrimenti saranno le regole ad adeguarsi al loro modo di fare.
Ve lo immaginate uno Stato, fatto di leggi create da un parlamento pieno di scimmie? Lo so, è come chiedere di credere che la terra sia tonda. Difficile da immaginare.

Allora sì, la bertuccia va educata, ma prima di tutto assicuriamoci anche di non essere noi quella bertuccia...

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lunedì 2 maggio 2016

Occidente Egoico


L'Italia del fare più forte di chi dice solo di no. 
Non sono io a dirlo, ma il presidente del consiglio, Matteo Renzi. 

Che la politica italiana sia fatta di slogan non è una novità. Non c'è nemmeno bisogno di scomodare la memoria poi, per vedere quanta similitudine ci sia fra il Fonzie fiorentino e il Cavaliere per antonomasia: 
"noi siamo l'Italia che ama, loro l'Italia che odia" - così diceva un non più giovane Berlusconi per distinguere il suo popolo della libertà dalla sinistra.
Mentre a me imbarazzerebbe il solo pensiero di ripetere in tutti i salotti televisivi quest'infantilismo figlio dei primi accenni della demenza senile (forse precoce per quanto riguarda Renzi).  

Ma se il livello d'attenzione politica del popolo italiano si azzera attorno al nulla, scartando i fatti e ruotando attorno le belle parole, non è per Mr B o per il Matteo nazionale: loro incarnano semplicemente il (de)pensiero di noi populino, troppo attenti alla nostra egoica vita per renderci conto di far parte di una collettività più grande del nucleo familiare di appartenenza (vedi familismo amorale), e continuiamo ad accontentarci quindi della mediocrità di questi governanti. 
E allora è anche inutile condannare sempre questi disgraziati seduti sulle poltrone vellutate del potere, che proprio per il potere si leccherebbero anche le urine canine calpestate con le suole: pagano già un alto prezzo per quello.

Piuttosto dovremmo ammonirci a vicenda. E io me la prendo con te che leggi, che assisti agli scempi e non muovi un dito per fare nulla e trovi sempre una scusa, perché "la situazione ereditata è questa qui, e non c'è niente da fare",  perché "la colpa è dei nostri padri", perché "è tutto un magna-magna", perché "la colpa è degli altri", perché "i professori ce l'hanno con me", perché "pagare le tasse non è giusto", perché "non si può vivere con 1000 euro" (e certo che non puoi se vuoi mantenere i tuoi standard criminali per il pianeta), perché "calpestano i nostri diritti", perché "questo è schiavismo", perché "non c'ho nemmeno i soldi per le sigarette". 
Cazzate.

#bastaCazzate